L’idea di questo post è nata leggendo l’articolo del El Pais intitolato ” Il Muse è tra i migliori 30 musei di scienze del mondo”.
Di musei delle scienze abbiamo visitato solo il Muse dunque non abbiamo altri termini di paragone, ma vi assicuro che è stato interessantissimo visitarlo, ma soprattutto vedere negli occhi di Martina e Alessia la magia della scoperta!
Ma partiamo a monte…
Perché giusto nel monte eravamo!
Infatti l’agosto scorso ci trovavamo ad Andalo in vacanza, e durante una giornata di pioggia abbiamo deciso di recarci al Muse, il museo della scienza di Trento che si trova vicino al centro della città, in una zona tranquilla e molto organizzata.
Arrivati al museo la prima cosa che ci incanta è la struttura dell’edificio e il curato giardino che fa parte di essa, il tutto progettato dal famoso architetto italiano Renzo Piano. Fatti i biglietti, pagati solo 20 euro per 2 adulti e 2 bambini, abbiamo iniziato il tour.
Il Muse è un edificio formato da 6 piani, dove ogni piano tratta dinamiche ed aspetti della vita sulla terra, passando dagli spazi che parlano della natura ad altri che approfondiscono la tecnologia. La prima cosa che colpisce una volta entrati sono sicuramente gli animali che volteggiano all’interno della struttura.
Dopo aver ammirato gli animali, Martina ed Alessia sono corse nella zona riservata agli esperimenti interattivi, dove hanno potuto sperimentare incimentandosi tra giochi ad incastro e leggi fisiche, opportunamente studiati per i bambini, ma dove anche noi adulti potevamo partecipare (io non con grandi risultati!).
Comunque…
In circa 2 ore, il tempo che è durato il nostro tour, abbiamo viaggiato tra resti fossili, dinosauri, rettili marini, reperti e riproduzioni di figure umane vissute durante le principali fasi dell’evoluzione.
Affascinate è stato addentrarsi nei 600 metri quadrati di serra, dove è stata ricreata una foresta dell’Africa tropicale, tra cascate, piante, animali e coltivazioni tradizionali che la compongono.
Il planetario digitale è stato senz’altro una delle attrazioni che ha avuto più successo nelle bimbe, in quanto grazie ad un sistema di proiezione ad alta definizione hanno potuto osservare il cielo virtuale con i suoi pianeti, stelle e costellazioni.
Alessia inoltre è rimasta incantata nel vedere gli acquari che riproducono scogliere tropicali e grotte marine con le loro varietà di pesci. Babbo invece è stato stregato dal tunnel multimediale dove ci si ritrova in volo tra le Alpi, foreste, pareti estreme, ghiacciai e valanghe.
Tantissimi sono gli spazi progettati per i bambini. Uno dei nostri preferiti è stato “Esplora il bosco” una vera e proprio stanza delle scoperte, da esplorare mediante l’uso dei sensi.
Con grande piacere abbiamo scoperto che anche il Muse dedica uno spazio alle meraviglie ed alla qualità della vita nella nostra Sardegna.
Suggestiva la terrazza situata all’ultimo piano che ci ha offerto una visuale a 360° sulla Valle dell’Adige. Il parco adiacente al museo, dove abbiamo mangiato al sacco, è dotato al suo interno di un orto botanico molto interessante, con tantissime specie di piante.
Siamo andati via dal Muse molto soddisfatti ma soprattutto arricchiti!
Consigli:
- andateci
- portateci i vostri bambini
Ci vengo ogni anno con i nipoti. È bellissimo. Si divertono imparando tante cose.